Già da un anno scolastico, la scuola Secondaria Maestre Pie – Bologna, è pervenuta alla scelta di porre, accanto ai consueti strumenti didattico, il Notebook nello zaino dei ragazzi.
Durante a. s. 2023/’24, vissuto in “compagnia” del notebook, noi (scuola) spesso siamo tornati ad analizzare i “pro e contro” del dotare ogni ragazzo di un personal computer e quindi dell’aver implementato la didattica digitale, mantenendola, comunque, strettamente legata alla didattica analogica. Siamo pervenuti alla convinzione che la scelta effettuata (frutto di tante considerazioni, durate tutto l’anno precedente) è decisamente positiva, se noi adulti (docenti e genitori) non ci snaturiamo e restiamo allenatori di autentica libertà, consapevoli che “prevenire è meglio che curare”. Ora, è tempo di camminare accanto a loro per loro, domani potrebbe essere tardi, troppo tardi.
Urge accompagnare con diligenza i nostri ragazzini per una formazione sempre più consapevole, che chiama in causa la persona con le proprie scelte e responsabilità, così come deve essere in ogni ambito e sempre più nello scorrere degli anni.
La nostra scuola, del resto, non elimina, assolutamente, il cartaceo o, in genere, il buono del tradizionale, né tanto meno sminuisce i vantaggi che quest’ultimo offre alle nuove generazioni come a noi tutti, ma accosta all’analogico il digitale in modo “significativo”, così da pervenire, con una strumentazione tecnologicamente adeguata, al conseguimento di più ampi obiettivi formativi e più avanzate competenze, anche in ordine alle STEAM.
Vogliamo accompagnare i ragazzi, nei delicati anni della scuola Media, a muoversi con la coscienza della grande bellezza del proprio io nella varietà del noi, dare loro strumenti per vivere con autonomia e piena libertà il loro tempo.
Il nuovo strumento PC si affiancherà al quaderno, al libro, al taccuino … (non li sostituirà) e consentirà di lavorare come in un laboratorio, usando il consueto e il nuovo. Siamo consapevoli (come scuola) dell’importanza della didattica “tradizionale”, che continueremo a vivere quotidianamente, anzi proprio questa fonderà e accompagnerà positivamente ogni logica di sviluppo tecnologico. Il pc, introdotto a scuola e sotto la guida dei docenti, permetterà costantemente di appropriarsi “correttamente” di materiali vari, produrne di nuovi e condividerli; utilizzare i diversi linguaggi operativi e comunicativi, fino a capire il valore, il pericolo e l’opportunità dell’AI, così come, attualmente, la ricchezza e le insidie del web.
Al motivo fondamentale di educare anche attraverso nuovi percorsi, che portino all’acquisizione diulteriori ed alte competenze, si associano obiettivi positivi:
- Realizzare un apprendimento più interattivo e coinvolgente.
- Facilitare la comprensione dei contenuti al bisogno, anche ai fini di un apprendimento personalizzato.
- Acquisire/sviluppare e approfondire contemporaneamente le competenze digitali e i contenuti delle discipline.
- Avere facilmente a disposizione la possibilità di approfondimenti disciplinari ed interdisciplinari, con accesso diretto a fonti bibliografici, audiovisivi …
- Potenziare l’autonomia e l’autoregolazione da parte dell’alunno stesso.
- Favorire la gestione funzionale del lavoro di squadra.
- Stimolare lo sviluppo del pensiero critico in qualsiasi ambito o contesto.
- Gestire progettualità e creatività con chiarezza, senza spegnere la mente e lasciarsi cosificare …
- Facilitare l’accesso alle basi informative e alle biblioteche virtuali.
- Costruire pian piano una solida consapevolezza della propria identità digitale …
- Diminuire (e perché no!?) il peso dello zaino, lavorando secondo le indicazioni dei docenti, sul libro digitale.
I comprensibili timori genitoriali (la salute, la rete con i suoi tranelli, l’uso sempre più invasivo dei nuovi media che toglie spazio e tempo alle relazioni in presenza, al tempo libero …) sono anche i nostri, di docenti/educatori, ma sono superati dalla convinzione che dobbiamo consegnare ai ragazzi strumenti e modalità per “ripararsi”, non potendo, mai, eliminare la pioggia. Ora, negli anni delicati della Secondaria di I grado, insegnare ad usare l’ombrello è importante e fondamentale.
L’universo digitale deve essere conosciuto dai nostri ragazzini per poter restare persone, capaci di abitare i nuovi mondi, in cui non bisogna smarrire il supremo valore dell’umano.
Accompagnare i ragazzi a scelte consapevoli, con nuove grammatiche educative, è nostro dovere: scuola e famiglia. Siamo impegnati nel far vivere i ragazzi in un ecosistema educativo, in cui ogni cosa, nel giusto tempo, ha il suo valore e la sua funzione: il corsivo, il sottolineare, il disegnare con i consueti strumenti così come il progettare e il pianificare in digitale.
I ragazzi non stanno davanti allo schermo più di quanto non restano “sul” libro/quaderno, né a scuola, né a casa. Vivere la scuola vuol dire ascoltare, interloquire con il docente, con i compagni, muoversi per raggiungere luoghi diversi per lezioni che non prevedono né il libro né il pc.
Il computer è uno strumento di lavoro e di relazioni, da usare al bisogno come ogni altro strumento scolastico, offrendo in più la possibilità di rendere sempre presente e valorizzabile tutta la ricchezza culturale del passato, eliminando anche il gap tra la realtà scuola e il mondo “fuori scuola”, che i ragazzi toccano nel quotidiano.
La scuola deve insegnare a “com-prendere” la dinamica della realtà e ad attraversarla, scegliendo il bene a vantaggio proprio e della comunità.
La scuola Maestre Pie conferma il mettere decisamente al centro la persona con i suoi bisogni di oggi, alla quale, però, vogliamo consegnare tutti gli strumenti per vivere bene, oltre il presente, anche il suo domani: questo e volerle bene.
Siamo disponibili ad incontrare i genitori desiderosi di delucidazioni, insieme a tecnici, insegnanti ed esperto medico/psicologo.
Informarsi, non sul generico, ma sui dati reali di un contesto preciso, è cosa buona.
Sr Stefania