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Quanto è difficile memorizzare la terminologia specifica delle varie materie mentre si studia? I ragazzi e gli insegnanti lo sanno bene, ma per gli studenti e le studentesse di 2B, il faticoso lavoro sul lessico si è trasformato in un gioco dell’oca avvincente!

Durante un’ora di compresenza di italiano e di storia, la classe, divisa in squadre, si è cimentata in varie prove tutte basate sull’uso dei termini specifici più difficili delle discipline umanistiche, esercitandosi in modo giocoso sulla competenza lessicale.

Sulla LIM è stato proiettato un gioco dell’oca virtuale e, dopo aver lanciato il dado, ciascun gruppo ha dovuto superare le prove contenute nelle varie caselle. Le attività erano diverse, ma tutte incentrate sull’uso e sulla memorizzazione del lessico.

Nella prova di Taboo, a turno, i membri delle squadre hanno fatto indovinare ai compagni vari termini indicati nelle carte del gioco, senza pronunciare le parole “proibite”: ed ecco quindi che ciascuno ha trovato un modo alternativo per parlare di borghesia, senza usare le parole borgo, mercanti o artigiani. Una casella conteneva invece una sfida di Pictionary, prova di disegno in cui gli studenti si sono dovuti inventare un modo efficace per far indovinare ai compagni termini come scomunica o rotazione triennale senza usare la parola, ma solo il tratto grafico. Quando la pedina capitava sulla casella Gioco delle definizioni, ecco che tutta la squadra, dopo aver letto la definizione di una parola, doveva ricordarsi il termine specifico corrispondente: non è stato facile, ma i ragazzi e le ragazze sono riusciti a risalire a termini come ius solis e insedimanento leggendo la definizione alla lavagna.

L’attività ha avuto un risultato molto proficuo perché i ragazzi si sono divertiti giocando, ma allo stesso tempo hanno ripassato il tanto temuto lessico specifico e si sono esercitati su diverse modalità di comunicazione, competenza trasversale e fondamentale per tutte le discipline.